Sono gli Angeli, e sono di luce...

Nel lontano 1985, quando il programma spaziale sovietico era ancora in espansione, le fonti ufficiali non informavano il pubblico su incidenti o casi strani che potevano capitare in orbita.

Ma ecco cosa accadde all’equipaggio della stazione  orbitale “Salut-7”, al 155esimo giorno del volo. Al bordo erano presenti 9 astronauti, compresa una donna, Svetlana Savitskaya. Tutti stavano facendo gli esperimenti pianificati quando davanti alla stazione apparve una grande nube di gas di colore arancione. 

Mentre l’equipaggio stava informando il centro e gli scienziati sulla Terra stavano cercando di capire di che cosa potrebbe trattarsi, il modulo entrò nella nube. A tutti i presenti sembrò che la nube fosse penetrata dentro, era ovunque. Una luce arancione avvolse ciascun uomo, accecando e privando della possibilità di vedere. La vista, per fortuna, si ripristinò subito, ma quando gli astronauti si buttarono agli oblò videro, dentro la nube arancione, sette figure gigantesche.

A tutti venne in mente una sola cosa: sono gli Angeli, e  sono di luce. Sembravano umani, ma erano diversi. Avevano le ali enormi e le aureole attorno alle teste. Ma la differenza principale con noi era nelle loro espressioni, e lo si è visto quando le fugure avvertirono gli sguardi rivolti a loro.

Gli astronauti poi dissero: “Sorridevano. Ma non era un sorriso di saluto bensì di gioia e di estasi. Noi non sappiamo sorridere COSI’.

Gli “angeli” scomparvero dopo esatti 10 minuti, sparì anche la nube arancione, lasciando negli animi degli umani una sensazione di perdita che non potevano esprimere con le parole.

Il resoconto dei membri della spedizione fu subito secretato, agli astronauti dissero di tacere sull’accaduto: all’epoca gli angeli, secondo  i dettano ideologici, non potevano esistere."