L’era del tramonto

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Gli scrittori di fantascienza, chissà perché, sono spesso stati profetici.

Ivan Efremov, un noto scrittore sovietico di fantascienza, aveva scritto queste parole nel 1969:

“La perdita della moralità ha sempre preceduto il crollo di tutti gli imperi, stati o organismi politici. E’ l’unica causa delle catastrofi nella storia, perciò possiamo dire che una distruzione, da questo punto di vista, è sempre un’autodistruzione”.

“L’incompetenza, la pigrizia, gli scherzetti di certi “bambini” e “bambine”, in ogni loro iniziativa, è il tratto distintivo del tramonto… lo chiamo “L’esplosione dell’amoralità”, è questo è più pericoloso della guerra atomica.”

E poi, nel 1971:
“Le generazioni abituate al lavoro onesto, dovranno morire entro i prossimi decenni, e poi avverrà la più grande catastrofe della storia, sotto forma della monocoltura tecnologica, le cui basi ora si stanno impiantando anche in Cina, Indonesia o Africa.”

“L’unico modo per superare questo problema è la comprensione dei processi psichici e psico-fisiologici che da oltre 2000 anni vengono praticati in India e in Tibet.
…la fisica e la matematica sono d’obbligo, ma non basteranno per la coscienza dell’uomo moderno.. alla densità della popolazione seguirà la densità dell’informazione, e l’inevitabile lavaggio dei cervelli, necessario per il mantenimento della società così com’è.”

Mi pare che, 40 anni dopo, molte previsioni siano confermate.


Come sono passati i dinosauri, passeranno anche coloro che hanno smarrito i valori morali… Le menti oneste e lucide, le menti migliori lanciano degli ammonimenti… sta a noi dare loro ascolto o voltare le spalle.

 
 
 
 
 
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