Il Dr. Jiang Kanzheng (nato nel 1933 e non ho trovato ulteriori notizie certe sul suo stato attuale) è un medico e biologo cinese emigrato in URSS negli anni 70, ai tempi della rivoluzione culturale maoista. Viveva e lavorava nella città di Khabarovsk. Aveva adottato persino un nome russo, Yuri Vladimirovich.
Sia in Cina sia nella nuova patria ha incontrato molte difficoltà e molta diffidenza, confermando la regola: i pionieri non hanno mai una vita facile. La causa? Il dr. Jiang voleva capire come prolungare la vita degli esseri umani e si è dedicato alla genetica ondulatoria, un’altra scienza non riconosciuta.
Per il dottor Jiang Kanzheng il DNA (acido desossiribonucleico) è solo un vettore passivo di informazioni genetiche, mentre la parte attiva sarebbe il campo elettromagnetico, ovvero il DNA esiste in due forme: quella che conserva il codice genetico e assicura la stabilità dell’organismo, e l’altra – il campo - che è in grado di modificarlo. In meglio. E per questo basterebbe usare i segnali bioelettromagnetici che contengono l’energia e l’informazione.
Parlando della trasmissione dell’informazione rientriamo nell’argomento “campi torsionali”…
Jiang Kanzheng pare abbia scoperto una banda di frequenze che trasmettono l’informazione genetica e biologica tra ciò che è vivo (piante, animali, persone e microorganismi). Si tratta di fotoni in movimento, particelle e onde nello stesso tempo, secondo la teoria quantistica. Le proprietà dell’onda determinano la necessità di esplorare la parte di frequenza più alta dello spettro, con un’ampia larghezza di banda. Ciò consente di ricevere una grande quantità di informazioni, e la trasmissione avviene in alta qualità.
Lo scienziato ha chiamato Biotron il dispositivo in grado di leggere le informazioni dal DNA di un oggetto vivente e inviarlo a un altro oggetto vivente.
Ancora in Cina il dr. Jiang ha trasmesso il campo elettromagnetico del melone sui semi e germogli dei cetrioli ottenendo i cetrioli dal sapore di melone, come gli i semi di girasole dal sapore di arachidi.
Prima di passare agli umani lo scienziato ha condotto una serie di esperimenti sui topi, e i risultati sono stati molto incoraggianti: il 68% dei topi ha migliorato le reazioni, la mobilità, appetito, il 31% ha rispristinato le funzioni sessuali e la capacità di riprodursi, e nel 53% l’aspettativa di vita è aumentata di un anno e mezzo rispetto al gruppo di controllo.
Il dr. Jiang afferma che durata media della vita dei mammiferi deve essere 5-7 periodi di sviluppo. Quindi, se l’essere umano finisce di crescere a 25 anni, la sua aspettativa di vita dovrebbe arrivare a 125-175 anni. Oggi, invece, arriva a soli 3, massimo 4 periodi di sviluppo.
Il DNA, invece, è in grado di autorigenerarsi, ma ad una condizione: un organismo vecchio deve essere stimolato con il campo bioelettromagnetico degli organismi giovani. Il primo esperimento di questa natura l’ha condotto su se stesso, e poi sul suo padre ottantenne che non solo ha riavuto i suoi capelli da giovane ma è anche guarito da alcune malattie croniche, come prurito allergico, acufene e un tumore benigno.
Non essendo riconosciuto ufficialmente, ma con tutti i permessi necessari, Jiang riceveva i pazienti a casa sua (i pazienti desiderosi di guarire e di ringiovanire non mancano) e continuava a investire tutti i guadagni nella ricerca. I suoi biotron sono delle sfere di rame con dentro le piantine – per esempio l’erba di grano, in perfetta salute – i quadri elettrici e i lettini per i pazienti. E’ stato documentato un esperimento con un gruppo di volontari, tra cui 14 persone aventi 37 patologie diverse. La terapia si è dimostrata efficace, in sei casi si è verificata una completa guarigione, 21 persone hanno avuto un significativo miglioramento della loro condizione, e 8 pazienti hanno dichiarato di aver sperimentato il senso generale di benessere. Undici volontari sono ringiovaniti esternamente di 5-10 anni.
Stavo riflettendo sul perché alcuni reagiscono alle cure non tradizionali (come a quelle tradizionali) con una guarigione ed altri, con un lieve miglioramento, oppure non hanno alcun effetto positivo? Dire “siamo tutti diversi” significa anche riconoscere che siamo diversi non soltanto dal punto di vista metabolico, abbiamo anche le storie “sottili” diverse, perché il corpo fisico “tiene conto”di ciò che siamo in altre dimensioni.